Come avevo premesso a inizio marzo, al rinnovo della rubrica dedicata alle donne, l’obiettivo precipuo della nostra rivista è quello di portare avanti riflessioni e approfondimenti relativi all’universo femminile, non relegando solo nel mese di marzo la condivisione di tematiche e argomentazioni volte a far conoscere il volto di tante donne.
Tengo a sottolineare la permanenza della rubrica “A proposito di donne” che è aperta per tutto l’arco dell’anno, perché come ribadito in più occasioni, ogni giorno è opportuno parlare, condividere e far emergere situazioni nebulose che offendono la dignità non solo delle donne, ma di ogni essere umano. Interessante e di grande intensità il racconto scritto dalla nostra collaboratrice Myriam Ambrosini; una commovente e imaginaria missiva che tocca le più intime corde dell’animo, che proponiamo oggi ai nostri lettori.
LETTERA DA UN BAMBINO MAI NATO
Mamma … Avrei voluto vedere il cielo, il sole, le nuvole. Avrei voluto vedere il mare … Ho sentito il rumore delle sue onde quando ero ancora dentro di te.
Ma, soprattutto, avrei voluto vedere il tuo viso, mamma .
Quanto male quei colpi … Quelle spinte assassine a punta di coltello che spegnevano le nostre vite!
Non sentivo più il tuo cuore battere: ma IO c’ero ancora ed il mio cuoricino ha invece seguitato a battere e ti chiamavo …ti chiamavo, anche se non conoscevo ancora il tuo nome.
Ma l’AMORE non ha bisogno di nomi …
E l’odio, l’odio cieco invece di quell’uomo – che non riesco a chiamare padre – ha mille nomi … Egoismo, viltà, crudeltà ed anche paura … Paura di ciò che non si è capaci di essere e si uccide allora chi questo coraggio invece lo ha.
Mamma io seguito però a vivere con te e tu con me: un TUTT’UNO per sempre.
E forse quel cielo, quel sole e quelle nuvole li vedremo insieme.
Se un Dio pietoso ce lo permetterà, ci siederemo vicini sulla riva del mare ed ascolteremo, abbracciati, i sussurri delle onde e vedremo il triangolo dorato che formerà sull’acqua un sole che, per noi, non tramonterà mai …
MYRIAM AMBROSINI
* Dedicato a Giulia Tramontano ed a suo figlio Thiago.