“L’ultimo mese d’inverno” di Daria Menicanti


 Con l’ultimo mese d’inverno
si fa delicata una stagione
già tanto mordace. La luna
riporta con gentili esche la sua
trasparente morte.

Daria Menicanti (Piacenza, 1914 – 1995)
da Poesie per un passante, Mondadori. 1978

Daria Menicanti, di madre fiumana e di padre livornese, è nata, per caso, a Piacenza il 6 aprile 1914, ma è vissuta, salvo brevi periodi, a Livorno, Crema e Pavia, prevalentemente a Milano dove ha compiuto gli studi e dove si è laureata in Estetica con Antonio Banfi, con una tesi su John Keats. Ha sempre intrecciato l’insegnamento medio con numerose traduzioni, collaborando a varie riviste. Sposata, dal 1937 al 1954, con il filosofo Giulio Preti è scomparsa a Mozzate il 4 gennaio 1995. La sua opera poetica, articolata in sette volumi, Città come (1964), Un nero d’ombra (1969), Poesie per un passante (1978), Ferragosto (1986), Altri amici (1986), Ultimo quarto (1990), Canzoniere per Giulio (2004, postumo), è qui raccolta in modo completo, con tutte le liriche inedite, giovanili e della maturità.  Silvio Raffo così scrive: “La più schiva, la più divinamente indifferente, la più lontana da qualsiasi forma di protagonismo di tutte le figure femminili e non della nostra poesia contemporanea. La sua partecipazione alla poesia è come la sua partecipazione alla vita: totale, e insieme obliqua, ‘laterale’; intensissima, è insieme casuale, periferica.”

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