Il punto di vista “Le nuove generazioni in rivolta” – di Mariantonietta Valzano

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“Il punto di vista” di Mariantonietta Valzano

L’escalation della guerra in Ucraina sta soffocando la voce della protesta e della resistenza in Afghanistan. Dalla presa di potere dei talebani, a cui la deplorevole gestione della CIA ha lasciato campo libero, le giovani donne non si sono arrese. Sono le donne nate a ridosso dell’11 settembre.

Le hanno uccise, bastonate, imprigionate, ma continuano a lottare per il diritto allo studio, per non essere trattate come merce di scambio per far sopravvivere la famiglia alla fame, per non sottostare a stupri legalizzati da matrimoni combinati da quando sono bambine. Le donne non si arrendono, sono le donne del terzo millennio, quelle che hanno ricevuto in dote un Paese traviato da regole contro ogni umanità, perché anche la loro essenza deve essere soppressa, nascosta, non rispettata. Pare che sia una colpa, in quel posto, essere una donna, così come in Iran dove è stato addirittura legalizzato il rapimento da parte della Polizia Morale per poi stuprare e uccidere di botte le donne, soddisfacendo il più malvagio istinto di maschio oppresso dalla propria inettitudine.

Ma anche in Iran i nipoti della rivoluzione di Khomeini sono scesi in strada, stavolta non solo giovani donne ma anche giovani uomini. Sono provvisti di coraggio e tenacia mentre sfidano la repressione delle mitragliate “ad altezza uomo”, come si dice in gergo militare. Nel paese erede dell’antica Persia si vuole cancellare la diversità di pensiero e il modo di essere delle “persone”. Si vuole cancellare la bellezza dell’Umanità. Si vuole cancellare anche il profumo soffice della libertà come il respiro dei sogni.

Altrove, i ragazzi del 2000 scendono in piazza per protestare verso lo scempio criminale della Natura. Giovani che hanno ricevuto in dote un mondo malato di arrivismo, di competitività spinta dall’eccesso che considera il perdente come immondo, come immeritevole di vita perché non ha successo. Questo mondo sfinito dal consumismo che, a furia di consumare, non ha più niente tranne alluvioni, siccità e carestia. Queste nuove generazioni che vanno in giro con la borraccia che riempiono d’acqua per non produrre scarti, che comprano abiti e scarpe usati, lanciando nuove mode e un nuovo status symbol. Giovani che stanno lottando contro la scarsa lungimiranza dei loro genitori. Qualcuno potrà obiettare che non tutti gli appartenenti alle nuove generazioni hanno comunque il loro pozzo nero. È vero, taluni si perdono nei meandri della protervia e dell’arroganza atavica, volta allo sfoggio delle botte da orbi verso chiunque possa apparire come un nemico, per darsi un significato di falso eroismo che possa motivare una esistenza vuota di valori come l’amicizia, la solidarietà, l’altruismo. Altri si abbandonano a una labile sensazione di stordimento tra fumi di nebbioso sollazzo per la mente, in cui dimenticare chi sono, oppure giacciono ipercinetici tra le polveri bianche, per essere altro. Ma vi è comunque una maggioranza di ragazzi e ragazze che sta lì, in piedi sulle strade della vita, a ricordarci che invece di lasciare la possibilità di migliorare la loro condizione, sono stati donati a loro strumenti per distruggere sé stessi e anche i sogni e i desideri. E non si vogliono arrendere all’Armageddon finale.

Ecco, a questa nuova generazione dobbiamo essere grati, perché alla fine… forse salveranno anche noi dalla catastrofe…o meglio da noi stessi.

Mariantonietta Valzano

Informazioni su culturaoltre14

Rivista culturale on line creata e diretta da Maria Rosaria Teni. Abbraccia diverse prospettive in ambito culturale, occupandosi di letteratura, studi filosofici, storico-artistici, ricerche scientifiche, attualità e informazioni varie sul mondo contemporaneo. Dedica particolare attenzione alla poesia ed alla narrativa, proponendo testi, brevi saggi, dissertazioni, racconti, riflessioni, interviste e recensioni.
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