“Generale” di Bertolt Brecht


Questa poesia potrebbe suscitare reazioni contrastanti. Brecht si rivolge a un generale, orgogliosamente sicuro dei carri armati e dei bombardieri, e riafferma la sua fiducia nella razionalità dell’uomo che non è assimilabile ad una macchina in quanto ha il “difetto” di pensare. A questo punto si potrebbe allora chiedere come mai, in tante guerre, molti uomini si sono piegati al servizio dei “capi” senza pensare. Purtroppo è anche questa una componente dell’ambigua realtà dell’uomo, nel quale ragione e irrazionalità convivono e contrastano drammaticamente.

Generale, il tuo carro armato è una macchina potente
spiana un bosco e sfracella cento uomini.
Ma ha un difetto:
ha bisogno di un carrista.

Generale, il tuo bombardiere è potente.
Vola più rapido d’una tempesta e porta più di un elefante.
Ma ha un difetto:
ha bisogno di un meccanico.

Generale, l’uomo fa di tutto.
Può volare e può uccidere.
Ma ha un difetto:
può pensare.
Bertolt Brecht

da Poesie: Canzoni, tr. di R. Leiser e F. Fortini, ed. Einaudi

Bertolt Brecht nasce il 10 febbraio 1898 ad Augsburg (in Baviera) da famiglia benestante (è il figlio, infatti, dell’amministratore delegato di un’importante impresa industriale). Compie a Monaco le prime esperienze teatrali, esibendosi come autore-attore: il suo esordio è fortemente influenzato dall’Espressionismo. Presto aderisce allo schieramento marxista e sviluppa la teoria del “teatro epico” secondo cui lo spettatore non deve immedesimarsi durante la rappresentazione, ma deve cercare di mantenere una distanza critica, allo scopo di riflettere su quello che vede in scena. Da parte dell’autore, invece, canzoni, elementi parodistici e una sceneggiatura molto ben studiata devono essere utilizzate per creare un effetto di straniamento, un distacco critico. Nel 1928 Bertolt Brecht raggiunge un grande successo con la rappresentazione della ”Opera da tre soldi”, rifacimento del celebre dramma popolare inglese del ‘700 di J. Gay (la cosiddetta “Beggar’s Opera”). Nel 1933, quando sale al potere il nazismo, è costretto a lasciare la Germania. Peregrina per 15 anni attraverso molti paesi ma dopo il 1941 si stabilisce negli Stati Uniti. Alla fine del conflitto mondiale, diventato sospetto alle autorità americane per le sue polemiche politiche e sociali, lascia gli Stati Uniti e si trasferisce nella Repubblica Democratica Tedesca, a Berlino, dove fonda la compagnia teatrale del ”Berliner Ensemble”, tentativo concreto di realizzare le sue idee. In seguito, l'”ensemble” diventerà una delle più affermate compagnie teatrali. Brecht è autore di numerose poesie che possono considerarsi tra le più toccanti della lirica tedesca novecentesca. La sua scrittura poetica è diretta, vuole essere utile, non ci porta in nessun mondo fantastico o enigmatico. Eppure ha un fascino, una bellezza a cui è difficile sottrarsi. Bertolt Brecht muore a Berlino il 14 agosto 1956 all’età di 58 anni a causa di un infarto cardiaco.