“E’ scesa la neve” di Gabriela Mistral


E’ scesa la neve
a visitare la valle.
Giunge senza rumore.
Così scendono i sogni.
Guardiamola scendere.
Ha dita così dolci,
così lievi e sottili,
che sfiorano senza toccare.

Gabriela Mistral

Gabriela Mistral, pseudonimo di Lucila Godoy Alcayaga, nacque a Vicuña, in Cile, nel 1889 e morì a New York nel 1957. Insegnante e pedagogista, con il crescere della fama letteraria iniziò a ricoprire numerosi incarichi di rappresentanza ufficiale presso varie istituzioni all’estero, fino alla nomina a console del Cile a New York nel 1953. Nel 1945 vinse il premio Nobel per la letteratura con questa motivazione: “Per la sua opera lirica che, ispirata da potenti emozioni, ha reso il suo nome un simbolo delle aspirazioni idealiste di tutto il mondo latinoamericano.” Passò gli ultimi anni della sua vita negli Stati Uniti, dove morì, ma il Cile dichiarò comunque tre giorni di lutto. Mistral ebbe con il suo paese un rapporto molto complicato: fu poco amata dalle élite per la sua mancata formazione accademica, che usarono e citarono comunque la sua fama a livello internazionale descrivendola come icona di maestra abnegata, di poeta bucolica e vergine. In realtà la sua sfida e i suoi versi furono ben altro: cantò la libertà, il popolo, il suo essere lesbica (bellissimo, il lungo carteggio dal ’48 al ’56, tra lei e Doris Dana, sua collaboratrice, complice e suo amore). Mistral parlò di panamericanismo con quasi cinquant’anni di anticipo, lavorò sulla dichiarazione dei diritti dei bambini all’ONU, fu antifascista e sospettosa del comunismo. Quando le chiesero come si definisse politicamente, disse: «Sono una socialista a modo mio, una umanista, con lo sguardo verso i poveri, i deboli». Seguendo la campagna elettorale del Cile nel 1952, in una lettera a Doris Dana, confessò: «C’è un candidato comunista che, disgraziatamente, è la persona migliore tra i tre». Era Salvador Allende. > approfondimenti biografici