IL PUNTO DI VISTA – “Papa Francesco e la sua battaglia” di Mariantonietta Valzano


“Il punto di vista” di Mariantonietta Valzano

Di questo periodo buio che stiamo ancora attraversando, una delle immagini che rimarrà scolpita, a testimonianza per i posteri, sarà quella di Papa Francesco solo in preghiera in Piazza San Pietro sotto la pioggia.

Questo non è solo il simbolo della lotta con le sue “armi” – “preghiera” contro il male sordido e invisibile di un uomo chiamato alla responsabilità del Soglio Pontificio, ma  è molto di più.

Da quando è stato eletto, con il vessillo del suo nome come programma del suo mandato dottrinale, il Vicario di Cristo in terra ha iniziato proprio ad essere non solo per titolo religioso il “Vicario” che porta la parola del Vangelo ad una Umanità che si era persa, ma Pastore di anime di fatto, in un mondo dilaniato tra economia senza uguaglianza e una religione che si era un po’ smarrita nei meandri della Curia e delle sue “cadute”.

 Ad ogni piè sospinto, con linguaggio semplice ma assolutamente profondo e, aggiungo, “consistente”, Francesco spiega e abbraccia uomini, donne, vecchi e bambini, tutti in nome dell’Amore che è scolpito tra le pagine di un Vangelo non più vessillo di potere e privilegi, ma Porta del Cielo per ognuno di noi. Francesco ha rivoluzionato tenacemente la struttura ecclesiastica finanziaria, togliendo veti e mettendo controlli, sopprimendo regalie, usando denari per aprire nuove mense e luoghi di ristoro per senzatetto, inviare aiuti anche in questo periodo di pandemia per attività sanitarie, per supportare famiglie in difficoltà.

Francesco ha attuato una tolleranza zero verso tutti gli ecclesiastici annoverati nella selva oscura dei pedofili, allontanandoli dal loro ufficio e permettendo alla giustizia di fare il suo corso. Un atto in assoluta controtendenza ai precedenti pontificati che, anche se in buona fede (almeno voglio sperare), avevano coperto e non accertato, alimentando ulteriormente la piaga che purtroppo ha anche un po’ inficiato l’agire sano di tanti altri sacerdoti e prelati che avevano ed hanno tutt’ora tutt’altro modo di fare, in virtù di onestà e apostolato.

Altresì Papa Bergoglio ha permesso un cambio di passo anche sulle encicliche: la prima che ha elaborato la “Laudato sii” ha posto al centro dell’attenzione la cura della Terra che, come abbiamo modo di constatare, è vituperata e oltraggiata oltre che sfruttata in virtù di teorie economiche alienanti, le quali vanno a produrre disuguaglianza, povertà e conflitti.

In tutto questo quadro si inserisce una lotta interna della Curia conservatrice, contraria alla visione della Chiesa come “Ospedale da campo”, contraria alla perdita dei propri privilegi acquisiti in secoli e secoli di dottrina elitaria, propugnando un Dio giudice e stravolgendo il messaggio evangelico di carità umiltà e amore, messaggio di misericordia infinita di un Dio che accoglie tutti, anche coloro che lo rifiutano e non lo accettano nella sua essenza di liberatrice Resurrezione e non di sofferenza come ultimo e solo fine della vita.

Credo che il popolo cattolico si debba stringere attorno a questo Santo Padre che, sotto la veste bianca, sfoggia meravigliose scarpe vissute di vita e storia, un Santo Padre dalle braccia aperte, capace di accogliere anche i lontani e di chiedere scusa quando gli “scappa la pazienza”, un Santo Padre che sa spiegare con dovizia di profondità teologica “il Credo”, facendo di una preghiera il fondamento della Catechesi cristiana, un Santo Padre talmente umile da chiedere di pregare per lui come facevano i primi Vescovi che portavano l’annuncio del Vangelo negli angoli del mondo.
Mariantonietta Valzano