“Consigli per lettura” – agosto 2020 – a cura di Mariantonietta Valzano


“La Storia contesa”
Luca Falsini

Negli ultimi trent’anni si è aperto il periodo delle “Memorie”, della Shoa, delle Foibe, delle stragi. Memorie soggettive radicate nella collettività, scritte nella nostra società e raccontate con dignità da chi vi è sopravvissuto. Memorie di tanto dolore che, con il mezzo del sangue degli innocenti e del sopruso dei PRE-POTENTI, hanno inflitto dolore e segnato con fili di malvagità intessuti le vite di chi non poteva difendersi né opporsi.
Ma la memoria non è Storia.
C’è una differenza sostanziale senza oscurare la dignità né dell’una a scapito dell’altra, ma tale significato specifico, diverso per entrambe, ne caratterizza il senso e il ruolo nonché il fondamento.
La Storia è scientifica, basata su documenti, analizza le cause e le sue radici per poi comprendere e discernere gli effetti, rilasciandone ragioni che debbono essere studiate per non ripetere gli stessi errori. Talvolta questa conoscenza delle cause e delle motivazioni degli eventi conduce a giustificare gli effetti dell’evento stesso. Ma nulla è più sbagliato che giustificare un atto in virtù delle sue ragioni, bensì è opportuno riflettere in modo critico e incline al confronto, per educare le generazioni future a nuovi e proficui percorsi.

Dal dopoguerra in poi l’Italia non ha effettivamente fatto i conti col Fascismo, non ha affrontato il ventennio e i suoi risultati, ha solo messo una pietra sopra. Altresì non ha affrontato la visione distorta del socialismo ideologico sfociato in una dittatura senza diritti, senza scindere le due cose e senza affrontare il fatto che dal dopoguerra ad oggi vi sono state distorsioni e manipolazioni di eventi dovuti proprio agli accordi scaturiti da Yalta alla fine della Seconda Guerra Mondiale quando vincitori e vinti si sono messi a tavolino e spartito il Mondo.

Tutto questo ha dato una solida sponda a chi ha voluto revisionare e propugnare un’altra Storia (vedi revisionismo fascista) e anche posto in oblio massacri e vendette di frange di matrice comunista della Resistenza nel Triangolo della morte (Bologna – Reggio Emilia – Ferrara). Per molti anni i libri di Storia sono stati influenzati da una certa cultura di sinistra, poiché in un meccanismo vizioso di reazione al fascismo e il desiderio di dimenticare, sembrava che gli intellettuali storici dovessero essere necessariamente radicati nell’antifascismo. A lungo andare il non affrontare e analizzare i fatti, divulgando la reale spirale di eventi, senza analizzarne le ragioni e gli effetti, ha permesso il fiorire del revisionismo storico degli ultimi anni.

Leggere il libro di Luca Falsini tuttavia non afferisce solo alla necessità di affrontare il presente con spirito critico, ma anche di dare dignità e contezza alla Memoria, che rimane testimonianza civile su cui riflettere e comprendere il reale senso degli eventi, per non rifuggire il passato e costruire il futuro, rifuggendo i rischi e gli errori del passato.
Mariantonietta Valzano