“Dittico poetico” di Angelo Margarone


Il 21 marzo si celebra la Giornata mondiale della Poesia e mi sembra che la lirica che presentiamo oggi, nella nostra rubrica, rappresenti a pieno titolo la funzione e l’importanza della poesia nella nostra vita. Mi ha colpito e sorpreso leggere versi che esprimono la capacità catartica e insieme espressiva di uno stato d’animo che la poesia rappresenta: “ È fatto di silenzi, perdite e mancanze.È il dominio del caos nel buio che disorienta…” . Poesia dell’animo che invoca versi in un libro segreto, quello del proprio Io, sprofondato in un abisso di emozioni che solo attraverso le parole riemergono e si liberano. [M.R.Teni]

Ho sempre pensato
di scrivere poesie,
ma l’ho sempre fatto
con la mente o con i sogni.
Il libro che ho dentro
non potrete leggerlo mai.
È fatto di silenzi,
perdite e mancanze.
È il dominio del caos
nel buio che disorienta
e nella divergenza che ammala.
È il sacrilegio
del vivere.
È il sacrilegio
di amare.
È poesia
di rumori e tormenti.
Poesia stridente,
priva di rime,
ma di parole cupe.
Poesia nera
di eterni grovigli,
di cappi alla gola,
e di pianti versati.

«L’atto del poetare porta con sé le sofferenze di chi scrive ed è così che le mie poesie diventano il riflesso dei miei tormenti. In un mondo instabile che oscilla tra realtà e illusione, l’unica via di fuga diventa il viaggio nella prigione di me stesso per dare libertà alle voci intrappolate nel profondo abisso del mio io» [N.d.A.]. Angelo Margarone, nato a Ragusa il 24/09/1990, insegnante.