“Da lontano” di Pierluigi Cappello


Qualche volta, piano piano, quando la notte
si raccoglie sulle nostre fronti e si riempie di silenzio,
e non c’è più posto per le parole
e a poco a poco si raddensa una dolcezza intorno
come una perla intorno al singolo grano di sabbia,
una lettera alla volta pronunciamo un nome amato
per comporre la sua figura; allora la notte diventa cielo
nella nostra bocca, e il nome amato un pane caldo, spezzato.

da Azzurro elementare, poesie di Pierluigi Cappello

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Pierluigi Cappello è nato a Gemona del Friuli nel 1967, ma è originario di Chiusaforte. Dopo aver compiuto gli studi superiori a Udine, ha frequentato la facoltà di Lettere presso l’Università di Trieste. Nel 1999 assieme a Ivan Crico ha ideato, e diretto per diverso tempo, La barca di Babele, una collana di poesia edita dal Circolo Culturale di Meduno, che accoglie autori noti dell’area friulana, veneta e triestina. Ha vinto numerosi premi nazionali, tra cui con Dittico il Premio Montale 2004; con Assetto di volo il Premio Bagutta 2007 sezione Opera Prima; con Mandate a dire all’imperatore il Premio Viareggio-Rèpaci 2010 per la poesia. È mancato il 1 ottobre 2017 nella sua casa di Cassacco.

Un poeta di rara sensibilità che ha la capacità di mettere in risalto le persone umili, “invisibili”, che nessuno nota in una società come la nostra, dominata da ipocrisia, egoismo, superficialità e indifferenza. In questo percorso la poesia di Pierluigi Cappello, al pari di  altri poeti friulani, riveste quasi  una funzione etica, nel tentativo di porre in rilievo la parola “autentica” e dare un significato intrinseco ai valori imprenscidibili del vivere civile. Per un approfondimento su un poeta precocemente scomparso – è morto a  cinquanta anni  e dall’età di sedici anni era costretto su una sedia a rotelle a causa  di un incidente che gli aveva privato l’uso delle gambe –  si rimanda al sito Pierluigi Cappello