IL PUNTO DI VISTA – “Ancora pandemia” di Mariantonietta Valzano


“Il punto di vista” di Mariantonietta Valzano

Siamo arrivati a novembre di questo strano anno, un anno pandemico.

I contagi sono nuovamente risaliti, raggiungendo livelli di allarme; si stanno attuando chiusure parziali per scongiurare in casi estremi un lockdown totale anche se di breve periodo. Ci manca poco dal ridire che risiamo da capo a dodici. Qualcuno ovviamente troverà modo e maniera di rimproverare che non si è fatto tutto quello che si poteva o doveva; probabilmente è così, ma ora che importanza può avere questa nenia dell’inettitudine dei più ai danni della popolazione, che però in tutti questi mesi si è abbandonata a feste, vacanze, aperitivi e tanto mare dove” non ce n’è COVIDDI!”

Bene, sicuramente non tutti avranno trascorso vacanze come se niente fosse; ad esempio la sottoscritta e altri di mia conoscenza hanno avuto un’estate alquanto ritirata, tuttavia all’interno dell’interattività sulla popolazione non incidiamo granché, nell’ambito della pandemia siamo “elementi” da conteggiare nella dinamica dell’esplosione di contagi, “elementi” che nel quadro numerico siamo proprio… numeri di rilevazioni statistiche con cui ogni giorno siamo nuovamente tornati a nutrirci.

Io non ho ancora capito due cose: è stata la nostra leggerezza e poca consapevolezza del pericolo che ha di nuovo nutrito i contagi? Oppure l’andamento pandemico in sé non si arresta fino a quando non si raggiunge l’immunità di gregge…Quest’ultimo dubbio si scioglie se guardo indietro alle passate epidemie di malattie che si sono verificate nel corso dei secoli.

Confido negli anticorpi monoclonali!!!

Con i mezzi tecnologici, con le nostre conoscenze scientifiche sicuramente si sarebbe potuto arginare meglio, facendo appello al buon senso…ma credo che latiti proprio quest’ultimo. Inoltre, in questi mesi del 2020 si è affacciato prepotentemente all’orizzonte un grosso problema, l’inficiamento della SCIENZA.

Secondo le regole del metodo scientifico, ogni conoscenza che assurga a un acclarato valore in questo campo deve essere sperimentabile e a tal fine viene pubblicata e resa disponibile per tutta la COMUNITA’ SCIENTIFICA.

Dopodiché è una conoscenza verificata.

In questo periodo si sente dire da più parti che i virologi stessi non hanno una linea comune, si fanno avanti gruppi di persone che non credono, non vedono la pandemia ma solo un complotto di varia natura.

I social sono pieni di notizie che…forse non sono notizie e altresì di relazioni scientifiche che non ne hanno la qualità.

In questo mare magnum ci sono alcuni eminenti esponenti della virologia o infettivologia che avevano dichiarato che il virus era morto o vicino alla morte e adesso hanno fatto marcia indietro e ravvedendosi, specificando altro; mentre altri in modo un pochino superbo hanno dichiarato che invece calcolano le eventuali perdite di vite umane solo come numeri statistici, ecco questo mi delude.

Ogni vita umana è incommensurabile.

Lo sanno bene i medici in prima linea che stanno lottando ogni giorno per strappare uno di più …uno ancora… alla morte (vedere monologo puntata Doc nelle tue mani sul perché si è medici).

Mi chiedo se tutti costoro che non hanno tenuto in debito conto la salute degli altri oltre che la propria, non si chiedano se forse questa esplosione di contagi si sarebbe potuta evitare; se un altro lockdown non andrà a ridurci alla fame. Mi chiedo questo perché ho tanti dubbi sulla reale capacità umana di comprendere che nessuno ora è al sicuro, dal più ricco al più povero.

Infine è stato accertato che studi di settore delle famigerate agenzie di finanza e rating, che il contingente elitario degli agitati e super agitati ha infoltito il proprio magazzino di ricchezze, lucrando sul disastro… perché non può dirsi diversamente.

Potrò essere tacciata di moralismo, non è che la cosa mi stia suscitando uno scompiglio di capelli, tuttavia un mondo dove la gente muore per aiutare gli altri, dove famiglie intere sono state seppellite senza neanche un funerale, dove le persone non hanno più un lavoro per poter semplicemente mangiare e dove e dove non ci sono ripari per chi non ha più nulla che se stesso…questa corsa all’arricchimento sfrenato mi sa di malato.

L’essere umano è malato di questo, purtroppo.

Mariantonietta Valzano