“Riccardino”
Andrea Camilleri
Un nuovo caso per il Commissario Montalbano, una nuova storia da dipanare…l’ultima.
Il romanzo di Andrea Camilleri è l’ultimo atto di un personaggio che non è stato altro se non la voce scritta dell’Autore. C’è amarezza in quest’ultima opera, ci sono riflessioni sulla situazione presente che altro non è se non uno specchio di quella del passato, vi è amarezza, lotta e adattamento a ciò che la società propugna.
Malaffare e corruzione vanno di pari passo con clientelismo e coperture politiche, Camilleri denuncia ancora una volta i mali italiani con un Montalbano stanco, ma non tanto stanco per arrendersi e non indagare la verità che caparbiamente persegue nonostante vi sia data una facile soluzione.
La sua stanchezza è relativa ai meccanismi che soliti nel loro corso ineluttabile e con una consolidata prassi caratterizzano il tempo sociopolitico del nostro Paese.
Nel racconto, gli ultimi insegnamenti e il Camilleri pensiero nel dialogo con il protagonista, trama che risente della cultura pirandelliana in cui tante radici affondano nella terra di Sicilia.
Vigata è definitivamente disegnata e raccontata nei suoi vicoli e nei suoi incontri e, soprattutto, nella sua lingua originale e sanguigna, come era l’anima del suo inventore, che resta unico nella sua grandezza letteraria come persona, che ha segnato con il suo inconfondibile tono e contenuto la fine e l’inizio di un millennio.
Mariantonietta Valzano