PER NON DIMENTICARE: ” Per non ricordare” di Alda De Pascalis


No, Io non voglio ricordare

quel gelo,

quel buio,

quei lamenti,

e poi… l’attesa.

Interminabile e dolorosa.

Non mi arrenderò mai all’idea che,

chi era stato portato via

non sarebbe più tornato.

Aspettavo, aspettavo.

Speravo che mi dicessero

che si andava in luogo migliore.

Ma poi venivano e ne prendevano altre

e mi facevo piccola piccola

perché non mi vedessero,

perché non mi scegliessero.

Volevo andare via,

ma non volevo andare con loro.

Una di loro, quando veniva,

mi cercava

con lo sguardo di ghiaccio

che mi gelava il cuore.

Sembrava sorridermi,

ma non ne ho mai capito il senso.

Poi ancora lamenti e pianti.

C’era una donna che piangeva i suoi

bambini e li chiamava.

Una vecchina che chiamava il nome di un uomo,

forse il marito.

Io, in silenzio nei miei pensieri

chiamavo:

“Mamma mamma…mamma”.

Mi avevano detto che era in un altro

capanno ma non lo so…

Ho pianto tanto, sperato, tremato

di freddo, di fame, di paura….

Tante notti, per riscaldarmi un po’

mi son fatta la pipì addosso….

Mi addormentavo solo quando,

coi miei ricordi

tornavo nell’abbraccio di mia madre…

Ho anche provato rancore per lei

che non aveva saputo proteggermi…

poi piangevo di rimorsi.

Ora è finita.

Ho scoperto come funzionava

quando si usciva da lì.

Non vi dico molto,

vi dico solo

che non c’è mai fine all’annichilimento,

all’umiliazione,

al sadismo.

Finché non senti una sensazione

di vuoto e di pieno insieme,

e perdi le ultime fragili forze.

Ma prima di cadere giù

da dietro ad un piccolo vetro di una porta,

vidi ancora quegli occhi gelidi

che mi guardavano,

con alienata crudeltà.

Eppure sembravano sorridermi ancora una volta…

No, basta! Io non voglio ricordare più!

Nessuno più voglio che si ricordi di noi

già dimenticati dal mondo.

  27 gennaio
Alda De Pascalis