IL PUNTO DI VISTA – “Il web del 21 secolo: delusioni e aspettative” di Mariantonietta Valzano


“Il punto di vista” di Mariantonietta Valzano

Tim Berners-Lee, inventore della rete qualche giorno fai agli inizi di settembre, ha rilasciato una intervista che pone tanti dubbi e tante domande a cui egli stesso sta tentando di dar risposte.
Contravvenendo al volere dell’informatico britannico, insignito del premio Turing, la world wide web non è più uno strumento di condivisione e diffusione culturale democratica, ma sempre di più un coacervo intricato di regole disattese o infrante con violazione alla privacy e cosa non ultima anzi agli occhi  del suo creatore il danno peggiore, una sede in cui manipolare la vita di tutti noi, arrivando a definire la rete uno strumento anti umano.
Ovviamente tutte queste riflessioni sono sorte dopo lo scandalo Cambridge Analityca pur essendo sotto gli occhi di tuti da diverso tempo. Questo strappo tra le intenzioni del suo inventore  e l’utilizzo anomalo della rete ha dimostrato quanto sia fragile la condivisione e divulgazione internet in momenti così cruciali per la politica o per l’opinione pubblica. Ha messo sotto i riflettori come sia facile manipolare l’opinione pubblica con notizie false e troll per fini al di sopra della volontà individuale.
Ci si chiede se, come tutte le scoperte tecnologiche e non, il progresso sia sempre al servizio del bene superiore che possa condurre ad un successivo grado di consapevolezza sia civile che culturale e economico – sociale, atte a trasformare la società odierna in un luogo migliore …Per Tutti
Il dubbio e il rammarico di Tim Berners-Lee è proprio quello di assistere a come il suo strumento, pensato per abbattere le barriere culturali di accesso al sapere e alla comunicazione, sia stato utilizzato come arma per ottenere non solo esiti elettorali ma anche mutamenti profondi in una società dove il rapporto umano viene sempre più filtrato da una barriere di protezione che talvolta può assumere connotati di gabbia, permettendo di evitare l’assunzione di responsabilità del proprio essere e percepire oltre alla riduzione delle emozioni e sentimenti che vengono coinvolti in modo estremo, nelle discussioni sempre più aggressive e fuorvianti dei social, oppure sopiti dietro ai scarni messaggi delle chat.
Tutti noi non potremmo immaginarci più senza il supporto di internet per trovare una informazione urgente per una visita medica o una località, una ricetta una scuola e il suo programma, pervenendo  a tutto ciò che lo scibile umano possa aver prodotto nella sua storia millenaria. Tuttavia, accanto ci sono diffusioni planetarie di materiale che svilisce, offende  e danneggia l’Uomo, basti pensare a come si possano reperire in rete informazioni su come costruire un bomba, cosa a cui già qualcuno ha pensato, e alla diffusione planetaria della pedopornografia.
Non solo.
Quanti messaggi falsi e artefatti vengono diffusi, provocando un vortice di rabbia e talvolta derive razzistiche attraverso l’onda del malcontento e delle difficoltà sociali?
Siamo tutti in pericolo quando accediamo alla rete, poiché ci sono intrusioni continue, volte a scandagliare le nostre vite per conoscere e poi padroneggiare le loro pertinenze a fini di vario tipo…e nei casi peggiori intrusioni che possono inserire e manipolare i contenuti dei nostri pc materiali illegali  e pericolosi oltre virus e trojan di vario tipo.
Quindi l’inventore di un sistema ha visto traditi tutti i suoi principi e propositi. Nel mettere a disposizione di tutti la rete web, che prima della sua volontaria diffusione gratuita era appannaggio esclusivo del mondo militare, mirava a rendere le distanze virtualmente inesistenti, l’accesso democratico alle fonti e la comunicazione istantanea in ogni parte del mondo. Oggi accanto a questo vi è altro che va ad inficiare le sue buone intenzioni, altro a cui porre rimedio, altro da cui noi tutti dobbiamo stare in guardia utilizzando in modo oculato e pertinente il web, senza cadere nelle sue trappole.

Ps. Tim Berners-Lee, coerente con la sua indole onesta e visionaria, sta realizzando uno strumento Solid, un progetto del Mit, con il quale ribaltare il percorso che ha preso la sua creatura per toranre ad essere ciò che è stato preposto ad essere: uno strumento umano.

Mariantonietta Valzano