Talvolta capita di incontrare voci poetiche che, a una prima lettura, catturano subito e provocano sensazioni di svanite nostalgie e ricordi sommessi. È il caso della lirica di Rosario Belmonte, che presento oggi nello spazio dedicato ai poeti, che mi ha affascinato per la sua simbologia intrinseca e per il tratto raffinato dell’ articolato verseggiare. La foglia metafora di uua condizione di precarietà che ben si allinea con l’esistenza stessa dell’uomo. Nella mutevolezza degli eventi, la foglia prende commiato, irrimediabilmente sconfitta, adagiandosi sul fogliame autunnale che la accoglie pietoso. Una lirica intensa, ben scritta e che induce a riflessioni profonde. [M.R.Teni]
Caduca é la foglia
al tramontar del giorno,
affida il suo destino
ad un alito di vento.
Di vita non ha più voglia,
perché tutto cambia attorno
e guarda al volger del mattino,
esecutore del compimento.
E giù viene spoglia,
roteando a far da contorno
all’avanzante grigior novembrino,
che ne cattura ogni momento.
Dall’accoglienza del sottobosco sulla soglia,
al giunger lento di un plenicorno,
che con fare, all’apparenza, assassino
pone fine al suo tormento!
Rosario Belmonte