“Al di là delle nuvole” di Maria Rosaria Teni

editoriale “Cosa c’è al di là delle nuvole?”, mi chiedo alzando gli occhi al cielo in un tiepido e brillante pomeriggio di maggio mentre, seduta su una panchina, assaporo la brezza delicata che mi accarezza lieve. Un tetto splendido mi sovrasta, attraversato a  tratti da sbuffi di nubi ovattate che giocano col sole di primavera. Tra raggi timidi e confortanti, un corteo  di candide nuvole e al di sopra il cielo, sconfinato, misterioso, pacificante. Cosa c’è al di là di questo prato di nembi immacolati che mi trasporta nei suoi sospirosi sentieri? Esiste una spiegazione per accettare di non godere in eterno di questo attimo meraviglioso che si perde con il tempo inesorabile, che tritura la vita di noi uomini? Perché non riuscire a comprendere cosa aspettarsi da un’esistenza che si dissolve e non si cancella? Vorrei farmi pensiero e materializzarmi al di là delle nuvole, per guardare il sole e non esserne accecata. Vorrei credere e non dubitare, ma tutto quello che mi circonda ha il gusto amaro di una realtà sempre più tormentata da guerre, morti, disgrazie e sofferenze, e allora mi dico: “Non è il sole che acceca”, ma l’odio tra gli esseri umani, la lupa allegorica, irrequieta e famelica, che il Sommo Poeta aveva assunto a simbolo di quella cupidigia che altera e sconvolge tutti i costumi dell’umanità, diventando la radice di ogni male. Si combatte per accaparrarsi confini, si ruba per arricchirsi e diventare potenti, mentre si aliena il senso dell’umano, della solidarietà, dell’aiuto reciproco. Trattare i migranti come appestati o emarginare le persone in difficoltà, questo dimostra di essere accecati, ma non dal sole che illumina, bensì dalla brama lussureggiante del successo che, ahimé è fallace e misera. A volte, tanti pensieri e riflessioni scaturiscono dalle situazioni che si avvicendano, come è è capitato durante questo maggio carico di avvenimenti. Già partito con la Festa dei Lavoratori ha fatto scattare in me un collegamento con le morti sul lavoro che si stanno verificando quasi quotidianamente nel nostro paese e che, purtroppo, non trovano soluzioni. Pensare che possa diventare pericoloso un lavoro che dà la possibilità di vivere decorosamente è inaccettabile, e ancora più grave non intravedere una soluzione! Si discute, si continua a commemorare e a piangere, ma ogni giorno un numero in più si aggiunge al totale! Sempre a maggio, il mio pensiero a Peppino Impastato, che nella notte tra il 9 maggio 1978, sei giorni prima delle elezioni amministrative, venne picchiato a morte e fatto saltare in aria con sei chili di tritolo per arrivare a oggi, al ricordo della strage di Capaci di ormai 32 anni fa, con la morte di Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, dove hanno perso la vita anche i 3 uomini della scorta Antonio Montinaro, Rocco Dicillo e Vito Schifani. È bastato azionare un telecomando per ridurre in cenere vite umane, e altro non riesco a dire…
Ma “Cosa c’è al di là delle nuvole?”, mi chiedo ancora, alzando gli occhi al cielo…

Maria Rosaria Teni

 

Informazioni su culturaoltre14

Rivista culturale on line creata e diretta da Maria Rosaria Teni. Abbraccia diverse prospettive in ambito culturale, occupandosi di letteratura, studi filosofici, storico-artistici, ricerche scientifiche, attualità e informazioni varie sul mondo contemporaneo. Dedica particolare attenzione alla poesia ed alla narrativa, proponendo testi, brevi saggi, dissertazioni, racconti, riflessioni, interviste e recensioni.
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