Il punto di vista – “L’astensionismo, vero vincitore delle elezioni” – di Mariantonietta Valzano

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“Il punto di vista” di Mariantonietta Valzano

Secondo le stime dell’Huff Post, l’astensionismo alle ultime elezioni europee ha vinto, dato che meno di un italiano su due è andato a votare. Infatti la percentuale dei votanti si attesta al 49,69%. In Europa, in media non è andata molto meglio:  si è passati dal 50,66% al 51%. Dai dati di Demografica si è notato che nelle regioni più ricche l’affluenza è stata maggiore, mentre crolla in quelle più povere e nei piccoli centri. Ora forse ci si dovrà chiedere il perché?
Penso che ormai in Italia vi sia un quarto polo: l’astensionismo, che non è né di destra e né di sinistra. È lì, resiste contro tutto, non ha una identità ideologica se non riconoscersi da nessuna parte. E vince senza appello.
Nelle elezioni amministrative di Roma, nel 2023, si è registrata un’affluenza…del 33%. Posso elencare anche i dati delle elezioni politiche del 2022, affluenza al 63,9%,; vuol dire che il partito dell’astensione, 36,1%, è stato il più “votato” in Italia. Purtroppo vi è una grande scollatura tra la politica e i cittadini, il territorio resta avulso dalle appartenenze politiche e si dimostra sfiduciato verso questa maniera di proporsi della classe politica. Ma a nessuno viene in mente che tutto questo sia un messaggio drammatico e pericoloso? Io non credo che si parli di lassismo né della populista demagogia “tanto sono tutti uguali”, temo sia un modo di comunicare il proprio “disaccordo”, il non ritrovarsi più da nessuna parte. Da quando sono crollate le ideologie, perché é inutile negarlo ancora, non ci sono più le ideologie filosofiche del ‘900, non vi sono più i circoli del partito radicati sul territorio. Sono anche cambiati gli elementi fondamentali dell’elettorato. Ad esempio, a sinistra l’elettorato del secolo scorso era costituito dalla moltitudine di operai e metalmeccanici. Oggi il mutamento delle condizioni lavorative ha creato una grande fetta di lavoratori nel terzo e quarto settore, parliamo di lavoratori di enti privati e lavoratori del settore dello sviluppo e della ricerca in ambito tecnologico.
Poi ci sono i lavoratori poveri, quelli senza tutele, i riders e i lavoratori a progetto (circa 700.000 sono riders).
Poi ci sono i giovani; a Roma ci sono stati problemi perché non sono state ricevute le tessere elettorali per votare…e molti neomaggiorenni non l’hanno richiesta, perché? Forse non ci si sente più parte di questa dialettica democratica che caratterizza l’odierna politica?
Forse non ci si sente considerati e la demagogica frase “tanto non cambia nulla” continua a farla da padrone nell’animo dei cittadini?
Ecco questi sono dubbi che io mi pongo, anche perché facendo qualche conto so vedere che poi la rappresentanza effettiva del popolo non rispecchia la maggioranza del Paese, da nessuna parte la si voglia vedere. Marco Bersani, nel suo libro “La rivoluzione della cura” propone un modello di aggregazione e condivisione in piccole “comunità”, o “gruppi”; se il termine appare ostico per qualcuno, che mettono insieme competenze e bisogni di un piccolo territorio., per poi allargarsi e creare una rete più grande. In questo modo potrebbero essere evidenziati i reali bisogni e richieste che vengono dalla base della società per poi essere portata dai rappresentanti in Parlamento, magari facendo creare una nuova classe politica, figlia di questa base sociale e non avulsa da essa o quanto meno percepita tale. Perché il grande problema della politica italiana è che, anche se ci sono esponenti e personalità politiche che provengono dalla base territoriale, non vengono percepiti tali.
E non solo.
Forse i bisogni, anche quelli proposti da una sinistra che si dichiara vicina alle classi deboli, non sono quelli realmente percepiti dalla base degli elettori.
Forse…e dico forse, talvolta bisogna andarci in mezzo alla gente per capire cosa succede. Magari in questo modo la prossima volta il partito dell’astensionismo neanche si presenta alle elezioni.
Comunque.. Io a votare sono andata, lo ritengo ancora un mio diritto inalienabile.

Mariantonietta Valzano

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Rivista culturale on line creata e diretta da Maria Rosaria Teni. Abbraccia diverse prospettive in ambito culturale, occupandosi di letteratura, studi filosofici, storico-artistici, ricerche scientifiche, attualità e informazioni varie sul mondo contemporaneo. Dedica particolare attenzione alla poesia ed alla narrativa, proponendo testi, brevi saggi, dissertazioni, racconti, riflessioni, interviste e recensioni.
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2 risposte a Il punto di vista – “L’astensionismo, vero vincitore delle elezioni” – di Mariantonietta Valzano

  1. Antonella ha detto:

    Salve, anch’io sono andata a votare Mi sembra però che i partiti non si rendano conto o non vogliano rendersi della portata del fenomeno e di ciò che esprime.

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